Le donne africane portano pesi sulla testa e sulle spalle.
Walking Africa. L’Africa che cammina. Che cammina con i piedi delle donne. Non si poteva trovare immagine più adeguata per descrivere la fatica, la determinazione, l’impegno di milioni
di donne che ogni giorno silenziosamente vivono e costruiscono la “loro” Africa. Un’immagine usata per la campagna Noppaw, che propone l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2011 alle donne
africane. Un premio collettivo, oltre che simbolico, perché le donne africane non vanno mai sole. Qualunque strada stiano percorrendo, quella che porta alla fonte d’acqua o quella che porta al
riconoscimento dei propri diritti. Si va insieme, nelle battaglie quotidiane per la sopravvivenza, come in quelle sociali e politiche che ormai tante di loro stanno portando avanti.
Sono belle le donne africane. Sempre con qualcosa sulle spalle o sulla testa. Bambini, secchi d’acqua appena riempiti al ruscello, merce da vendere al mercato. Anche quelle che sono riuscite ad
affrancarsi e a lasciare i villaggi. Anche quelle che hanno vissuto e studiato nelle metropoli. Anche loro portano il loro peso: l’urgenza di riuscire a migliorare le condizioni di vita di tutte
le altre.
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